In tutta franchezza, mi aspettavo ben altra partita. Avevo già visto gli avversari, contro Malaka, ma il fondo della palestra (quella sera più scivoloso del ghiaccio) aveva falsato non poco le prestazioni, quindi non avevo un'idea precisa di come fossero. A farla da padrone, alla fine, è stato il nervosismo, e quando siamo nervosi giochiamo male. Ma proprio male. Ed è esattamente quello che è successo ieri sera: nervosismo alle stelle, qualche parola di troppo detta pure nel modo sbagliato, aggiunti ad altri fattori hanno portato a commettere errori banali, e non essere lucidi nei momenti finali della partita.
La partenza è contratta per entrambe le squadre, i padroni di casa si svegliano prima e cercano di scappare, senza riuscirci. Secondo quarto con più verve e con buone percentuali dal campo per larghi tratti, rimontiamo qualcosina e il distacco (non certo eclatante) si riduce ulteriormente.
Nel terzo quarto le mani si raffreddano un po', e la partita rimane in equilibrio, con il minimo vantaggio per i giovani avversari. Ultimo quarto caratterizzato da estremo equilibrio: riusciamo a presentarci con la testa avanti all'ultimo giro di lancette, ed abbiamo il pallone in mano nel momento decisivo, potendo scegliere di far morire li tempo senza tirare. Il tiro preso non va, e con 12 secondi sul cronometro gli avversari riescono a mettere il canestro del +1 con soli 3 secondi rimasti. Troppo pochi per riuscire a ribaltare nuovamente il risultato di una brutta partita da cui imparare cosa non si deve fare per vincere...
Parziali: 7-3; 14-16; 10-11; 11-11
K. K. Duffers' Curva: Robbish 5, Fu, Fracchio 13, Tender, Fox 2, Danny 6, P-Rex 2, Gadget 2, Garcon 4, Giangio 2, Princess 5.
Percentuali deficitarie da ogni punto di vista, lo score riporta questo, e la cosa purtroppo riguarda anche tiri tutto sommato agevoli. Anche l'alto numero di palle perse, e le 7 stoppate subite sono numeri che evidenziano la scarsa tranquillità e la tensione che c'erano in campo, con decisioni affrettate e senza la necessaria lucidità per evitare errori anche banali a volte.
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