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venerdì 17 giugno 2016

Tempo di bilanci...

La stagione agonistica si è conclusa finalmente: è stata una stagione lunga, faticosa, importante per tanti motivi. Ogni anno mi riprometto di scrivere due righe sulla stagione appena terminata, non sempre trovo il tempo (o mi ricordo) di farlo sul serio. Quest'anno però credo che sia una specie di obbligo, e mi scuso da subito perché so già che sarò un po' lungo...

Inizierei con il ricordare perché questa stagione è stata importante: un motivo è storico, l'altro è stata una sorpresa per tutti. E' stata una stagione importante perché è stata la numero 15 della società, un altro piccolo traguardo raggiunto da una realtà che nessuno (nemmeno noi, almeno non troppo) credeva sarebbe andata avanti per così tanto tempo. Ed è una cosa che ci riempie di orgoglio, e ci stimola a continuare anche quando la fatica si fa sentire.
Il secondo motivo invece è il numero di persone coinvolte in questa stagione: oltre 60, non siamo mai stati così tanti, e non ce l'aspettavamo affatto. Anzi, ad un certo punto ho pure dovuto dire di no a qualcuno (anche se poi le vicende della stagione hanno permesso almeno ad una persona di aggregarsi, nonostante un iniziale diniego), e questo mi da sempre fastidio.

Questo mi conduce direttamente alla cosa più importante della mia riflessione, il ringraziamento a ciascuno di voi. Grazie per esserci stati, di cuore, a tutti. Anche a chi è andato via, magari prima ancora di aver iniziato il campionato, anche a chi è scomparso a metà stagione, ed ovviamente a chi si è aggregato in corsa oppure ha perseverato durante tutti questi mesi, nonostante mille difficoltà. Sarebbe falso affermare che è stata una stagione serena, ci sono stati scontri, litigi, incomprensioni... E' normale, anche queste cose servono per crescere, anche a 50 anni. I momenti difficili non cancellano quelli belli, anzi li esaltano, perché significa che le difficoltà le abbiamo superate. Insieme, quanto meno a chi ha avuto la forza di resistere anche quando le cose non gli andavano proprio a genio.

Ho messo i ringraziamenti prima, perché voglio che sappiate tutti che ritengo questa stagione assolutamente positiva. Quindi le riflessioni successive, che riguarderanno anche aspetti non proprio positivi, non sono critiche o indici accusatori nei confronti di qualcuno, ma punti su cui riflettere per migliorare quegli aspetti che, inevitabilmente, possono essere migliorati. E questo non è un argomento che riguarda solo i componenti del consiglio, ma tutti quanti i componenti della società.

Il punto, secondo me principale, su cui riflettere è un derivato diretto del numero di iscritti quest'anno: una minore integrazione tra i vari gruppi. Visto che, compatibilmente con la mia salute (non ricordo una stagione passata in cui abbia dovuto saltare delle partite per problemi di salute) ho cercato di essere presente a tutte le partite possibili (con mio rammarico, in caso di partite contemporanee mi tocca sempre scegliere) posso ben dire che non è stata una passeggiata. Capisco quindi che anche solo decidere di andare a vedere qualche partita delle altre due squadre sia stato un evento quanto mai sporadico, e questo non è affatto di aiuto. A stagione conclusa, sono certo che alcuni di voi non hanno mai visto alcuni compagni delle altre squadre, oppure non ne conoscono nemmeno i nomi. L'ideale sarebbe che tutti si sentissero parte della stessa squadra, e quanto meno sappiano chi sono i compagni dei roster di cui non fanno parte, ma è molto difficile, e non penso di avere soluzioni già pronte per questo problema, sempre ammesso che ne esistano. Molto si gioca sull'atteggiamento personale, e qui sono stati un po' troppi quelli che, durante la stagione, non mi sono sembrati disponibili nei momenti di necessità. Spesso sarebbe bastato davvero poco per risolvere in modo più efficace situazioni di difficoltà dovute a tanti motivi, sarebbe bastato non fare il classico ragionamento "Perché io?" e fare quello opposto "Perché non io?". 
(Ora non venite fuori chiedendo nomi e casi specifici: è una riflessione e non un'accusa, come ho già spiegato sopra. Confido nella vostra intelligenza e capacità di autocritica, visto che anche il più giovane di voi per la legge è in grado di intendere e di volere).

Sportivamente forse non è stata l'annata più brillante della nostra storia, ma io la ritengo comunque positiva. 
Curva ha avuto un'ottima prima fase, vincendo il proprio girone, anche se terminato in netta flessione, che poi si è confermata nella seconda fase. Considerato quanto molti pensavano ad inizio stagione ("Siamo troppo leggeri, abbiamo un solo lungo..." e non negatelo adesso, perché queste erano le cose che sentivo da quasi tutti prima che iniziasse il campionato) direi che ce la siamo cavata egregiamente. Si poteva fare di più, certo, ma a mio parere è già stato buono così.
Alacresta ha avuto varie difficoltà, dal numero di componenti sempre risicato alla duplice velocità dei suoi componenti. Tante partite sono andate agli avversari più per scoramento anticipato nostro che per meriti loro; altre invece semplicemente non siamo stati in grado di leggere la targa degli avversari. Si poteva fare di più, ma onestamente non così tanto come sarebbe piaciuto alla maggioranza del roster. L'andamento ondivago, sia in campo che fuori, a mio parere era preventivabile, e spero che certe tensioni manifestate durante i periodi no siano state appianate e messe da parte.
Malaka era il gruppo nuovo, con qualche vecchia conoscenza ed un manipolo di new entry, alcune davvero promettenti. Dopo un inizio sicuramente difficoltoso, ed anche un po' burrascoso, sembrava che un minimo di stabilità la si fosse raggiunta. Qualche infortunio e qualche malumore ha impedito che si migliorasse fino alla fine: un peccato, perché con un po' più di pazienza e tranquillità si poteva chiudere meglio.

La prossima stagione io mi auguro di rivedere tutti voi (almeno la maggior parte, dai); nonostante la fatica mi piacerebbe avere ancora tre gruppi, magari con qualche aggiustamento sulla base delle esigenze personali (stiamo cercando di avere la possibilità del doppio allenamento fisso anche per un secondo gruppo, in modo da impostare due gruppi con due allenamenti alla settimana, ed uno con il singolo allenamento), e magari con una maggior compartecipazione dei gruppi tra di loro. Per ora è una speranza, sta a noi tutti renderla realtà.

Buone vacanze a tutti.

Il Pres

1 commento:

  1. Ciao Pres,

    sto leggendo queste tue riflessioni da una stanza d'albergo a un bel po' di kilometri dal PalaPorta e se non avessi da onorare la mia fama di bad boy ti confesserei che sono commosso.
    Nemmeno io avrei pensato una dozzina di anni fa che un giorno, padre di due figlie, preso dalla carriera e vecchio come mai avrei pensato di diventare avrei avuto ancora voglia di indossare la canotta giallonera e sbucciarmi le ginocchia su qualche brutto campo di periferia.
    Mi chiedo quindi cosa ha portato me e così tanti altri cazzoni a crederci ancora, anche quando i Duffers non erano certo la soluzione più comoda.
    Escluderei che possa essere solo la nostalgia delle battaglie perse insieme, delle feste in cui ci siam bevuti il mondo, delle botte agli avversari infami o le altre leggende popolari sul nostro conto. Troppo facile.
    Credo sia qualcosa di più intenso e profondo, come l'appartenere a qualcosa che vale la pena esista ancora,e ancora. Raga, siamo fratelli.
    PROUD TO BE.
    #0 Filo

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