Dopo un viaggio omerico per trovare parcheggio in via Boncompagni, la palestra (o meglio, tensostruttura)
lì ubicata e soprattutto il suo ingresso, comincia finalmente il martedì in
seconda serata per i soli 9 atleti in forza a Coach Gallo. Gli avversari erano
tradizionalmente noti per non avere un campo da gioco, con conseguente comodità
per le altre squadre del girone di avere una partita in più in casa. Date le
premesse, è un vero peccato che la tradizione sia stata interrotta.
All’alba delle
22.15 la temperatura è glaciale (come nella maggior parte delle tensostrutture),
ma non per Malaka: parziale di 0-8, con efficace esecuzione degli schemi e difesa
attenta anche a coprire qualche sbavatura. Il sogno bagnato di Coach Gallo di
continuare così per l’intero match finisce in fretta, ma nonostante alcuni rimbalzi
offensivi concessi di troppo e un paio di azioni stagnanti in attacco, i
gialloneri giungono alla prima sosta in vantaggio, 11-14. I padroni di casa però
continuano a ridirezionare l’inerzia della gara con calma e un tiro da fuori
alla volta: il primo sorpasso arriva dopo 3 minuti grazie ad una tripla (19-18)
e un’altra tripla garantisce loro un minimo divario al lungo riposo (28-27, poi
corretto in 30-27 dalla linea della carità). Nel mezzo un trading di canestri, molti dei quali a firma
Flash, ma anche di errori, palle perse e falli duri, comunque da ambo le parti
(anche se è lo stesso Flash a subire il machete più tagliente).
Coach Gallo chiama
una difesa più intensa su alcuni elementi avversari e la ottiene: Dido segna
solo 2 tiri dal campo nel terzo periodo, aprendo così ai rimbalzi di Princess, alle
transizioni di Tender e anche il labbro di un incandescente Flash, fermabile solo
in tal maniera. I Duffers tornano quindi avanti e allungano fino al 34-39, poi 36-39
alla penultima sirena. Il problema delle scarse rotazioni si palesa improvvisamente
nella fatica a ritrovare lucidità offensiva nei primi minuti dell’ultimo quarto,
a cui si sommano un paio di contropiedi subiti per un parziale di 7-0 e l’ennesimo
controsorpasso. Un jumper di Seba ridà ossigeno, ma i milanesi mantengono
almeno un possesso di distacco durante la frazione. Gli ospiti allora riescono
a chiudere meglio gli spazi, concedendo solo tiri a gioco fermo e un unico canestro
completamente off balance ai giocatori in maglia blu negli ultimi 4 minuti. Le
polveri invece sono ancora bagnate, ma a poco più di 60 secondi dalla fine Max
aumenta le speranze di rimonta con una bomba e nell’azione d’attacco seguente
Princess guadagna 2 liberi, trasformandone 1. Il punteggio è 50-48 quando
Malaka riprende il controllo della sfera e Coach Gallo chiama timeout per
disegnare uno schema: a 8 secondi dal buzzer si va per la vittoria. Incredibilmente
riesce tutto come sulla lavagnetta e Tender scarica a Capitan Grizzly per la
tripla decisiva: il tiro che esce si spegne sul tabellone, come puro materiale edilizio. Termina così, con tanta forza d’animo non capitalizzata e il solito
retrogusto amaro che accompagna ormai troppe partite.
Qui lo score (di Moz, convocato ma in borghese e relegato a scrivere nonostante il fastidio al polso).
Grizzly